Amate i romanzi noir?
“Nichilismo – Diagonale d’Alfiere”
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Nichilismo-Diagonale d’Alfiere-
Parigi, nei primi anni settanta, è una città che ancora risente l’eco dei tumulti partiti da Nanterre, per poi propagarsi all’Università Sorbona nel sessantotto.
Donatien, un giovane pittore ambizioso e nichilista, per sfuggire a un destino che lo vorrebbe proletario, si affaccia al mondo dell’arte, guadagnando il soprannome di Stregone Rosso grazie ai soggetti ermetici e grotteschi dei suoi dipinti dai colori infuocati, definiti “mercuriali”.
Diagonale d’alfiere – Nichilismo, è il primo volume di una trilogia di romanzi dai tratti noir che narra, con una vena di sottile ironia, l’evoluzione psicologico-esistenziale di un personaggio che attraversa tre fasi salienti della sua vita: il nichilismo, l’azzardo e la determinazione.
Lo scrittore Otis Ribera, attraverso le pagine dei suoi libri, accompagnerà il lettore in un viaggio tra le pieghe sinistre della banalità del male.
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Tratto dal libro Nichilismo – Diagonale d’Alfiere:
Nichilismo-Diagonale d’Alfiere-
“Vide una figura venire verso la propria direzione. Lo riconobbe dalla camminata: con la punta dei piedi rivolti all’interno e la testa incassata nelle spalle.
Gli andò incontro di qualche passo, poi lo salutò con la mano inguantata e la sigaretta tra le labbra. Notò un attimo di esitazione.
Per tranquillizzarlo si fece riconoscere: “Salve Amedé! Sono Hubert!” Fece il buffone; strabuzzò gli occhi, spalancò la bocca facendo linguacce e allargò teatralmente le braccia saltellando prima su un piede e poi su quell’altro.
“Tittzzzzttssss…” Non capendo di essere in pericolo Amedé ridacchiò sibilando divertito.
L’Aiutante srotolò una piccola pergamena, roteò gli occhi mostrando il bianco del bulbo oculare poi, con voce calma e profonda recitò: “Questa è l’Ordalia e tu dovrai dimostrare a Dio la tua innocenza, poiché ti sei reso partecipe del crimine di un altro ed è scritto che sono degne di morte non solo le persone che commettono il crimine, ma anche coloro che le sostengono.” Fulmineamente impugnò il bastone di legno dall’estremità in bronzo raffigurante la testa di un rapace e colpì l’uomo in fronte.
Un solo colpo micidiale, sferrato con tutta la sua forza.”