La storia di Flora e Fausto – articolo di Sara Butera
Come nasce una fiaba? In realtà non lo so.
Un’immagine dà vita a pensieri che si trasformano in parole o, forse, inconsciamente sono da sempre nella mente dell’autore stesso.
Ho scritto “La storia di Flora e Fausto” un mattino di gennaio quando, correndo verso una frenetica giornata di serrate incombenze, mi sono fermata per guardare l’aurora.
Ne è valsa la pena: quei dieci minuti mi hanno migliorato l’umore ed ho affrontato i miei impegni con una ritrovata serenità.
Sono molto affezionata a questa storia: una delle mie preferite tra quelle che ho inserito ne “Il Bombo e la Farfalla ed altre fiabe”.
Senza di essa, a mio parere, il libro sarebbe rimasto incompleto.
“La storia di Flora e Fausto” è una fiaba breve che parla del “qui ed ora”.
Il quesito che il Fato porrà al protagonista maschile, tornato dalla sua amata dopo lunghi anni dopo una sfrenata ricerca di ricchezze, è: “A cos’è servito tutto quest’oro, se per averlo hai perso i più bei momenti d’amore?”
In questa frenetica vita è necessario porci la medesima domanda: è giusto sacrificare il presente per cercare un futuro migliore?
Vi lascio con “La storia di Flora e Fausto”, tratta dal libro “Il Bombo e la farfalla ed altre fiabe”.
-LA STORIA DI FLORA E FAUSTO-
Tanti anni fa, in un piccolo paesino sul lago di Como, nacque Flora: una tenera bimba dalle rosee gote.
La giovane crebbe sana, forte e con un sorriso tanto luminoso da incantare persino il sole.
Un giorno, Flora si innamorò di Fausto: un giovane barcaiolo. Lui le chiese la mano e lei, felice, acconsentì.
“Dolce Flora, voglio sposarti, ma meriti le più belle delle nozze.” Le disse il giovane, che partì cercando fortuna al di là delle montagne.
La fanciulla aspettava il ritorno del suo amato, recandosi ogni giorno sul piazzale della chiesa, dove, appoggiando la mano sul muro ricoperto d’edera, si sporgeva in attesa di scorgere all’orizzonte la barca di Fausto.
Trascorsero molti anni e Flora cadde in un sonno eterno.
Un giorno, la sagoma di una barca comparve e, dopo qualche istante, il ragazzo scese a riva con un grande sacco d’oro sulle spalle.
Ad attenderlo trovò il Fato, che disse: “A cos’è servito tutto quest’oro, se per averlo hai perso i più bei momenti d’amore?”
Fausto pianse, dicendo: “Hai ragione, tutto l’oro del mondo non servirebbe a ripagare un momento con lei.”
Il fato, commosso, compì un sortilegio: Fausto e Flora sarebbero stati insieme, un minuto ogni mattina, per sempre.
Pare che alcuni giorni si possano ancora vedere le gote della fanciulla arrossire, quando il suo amato le sfiora le labbra augurandole il buongiorno.
Sara Butera, Libralchimia
Ti è piaciuta la fiaba di Pandorina e Bandolino? Clicca qui per leggere altri articoli di Libralchimia: https://libralchimia.com/blog/
Il libro “Il Bombo e la farfalla ed altre fiabe”, è disponibile su Amazon! Clicca qui: https://amzn.eu/d/cAYAw3t