Protagonisti maledetti – aticolo di otis Ribera

Buongiorno Libralchimisti!

Donatien, il principale e contorto personaggio di Diagonale d’Alfiere, poco più che adolescente aveva letto, interpretando a modo suo, alcuni testi dei maggiori autori dell’Ottocento. Rimase affascinato da alcuni protagonisti maledetti; uno di questi era Raskolnikov, studente universitario e famoso personaggio del libro “Delitto e castigo” di Dostoevskij.

L’anima dell’uomo, alquanto tormentata e sofferente, si macerava in febbri cerebrali ricorrenti (malanno di moda fra gli intellettuali romantici dell’epoca).

Raskolnikov visse poveramente in un abbaino di S.Pietroburgo; uccise una squallida vecchietta usuraia e, tanto per abbondare, la sorella di lei malata di mente che capitò lì per caso.

Non compì il misfatto per soldi, (si impossessò solamente di una piccola parte) ma per dimostrare a sé stesso di essere capace di andare al di là della morale comune.

Non è un caso che Julien (protagonista de Il rosso e il nero) e Raskolnikov, estimatori di Napoleone Bonaparte, provarono ad imitarne la personalità, l’indole, la potente e indomita volontà.

L’Imperatore, di fronte a qualche milione di morti causati dalla sua smisurata ambizione, non provò mai sensi di colpa, ma solo parecchio freddo nella catastrofica ritirata della Beresina.

I nostri eroi, al contrario, dopo i misfatti provarono devastanti sensi di colpa e scelsero di auto annientarsi.

Entrambi confessarono spontaneamente le proprie colpe dopo aver attraversato tormentati conflitti interiori per i delitti compiuti.

Nietzsche, grande ammiratore di Dostoevskij, lo definì il più grande psicologo dell’epoca; ne ammirò la grande capacità di analizzare le dinamiche della psiche umana, che definì “ancora meglio di Stendhal”.

Venerdì prossimo vi parlerò brevemente di Walt Whitman: uno dei maggiori poeti americani dell’Ottocento.

Buon fine settimana a tutti!

Otis Ribera, Libralchimia

 

Napoleone Bonaparte

Disegno di Otis Ribera