Il rosso e il nero di Stendhal – di Otis Ribera

Buon giorno! 

Innanzitutto vorrei ringraziarvi, Sara mi ha riferito i commenti ed i tanti complimenti per la presentazione di venerdì scorso.

Come promesso, oggi vi parlerò di Julien Sorel, “eroe negativo” ammirato da Donatien: il personaggio principale del mio romanzo noir “Nichilismo-Diagonale d’Alfiere” (tra eroi negativi ci si comprende).

Sorel è il principale protagonista de “Il Rosso e il Nero”, romanzo  di Stendhal  pubblicato a Parigi nel 1830, che narra le vicende di un giovane di umili origini dalla personalità complessa, ambizioso e, soprattutto, cacciatore di doti.

Fa innamorare di sé alcune donne provinciali ricche e potenti. Come spesso avviene, una di loro è maritata, particolare che causerà a Julien parecchi guai.

Madame de Rênal, cotta a puntino, verrà, a causa della torbida storia, ferita da un colpo di pistola sparato dallo stesso giovane amante.

Profondamente innamorata lo perdonerà,  ma Julien verrà ugualmente condannato alla ghigliottina. Lei, dopo qualche giorno, morirà di crepacuore.

Stendhal, in questo romanzo, sembra sezionare i risvolti sociopsicologici come fosse un anatomopatologo: con freddo distacco.

Per alcuni autori moralisti dell’epoca, uno scrittore doveva sempre comunicare buoni e sani principi: non avrebbe potuto o dovuto mai divulgare, attraverso i suoi scritti, l’amoralità.

Per il grande autore Émile Zola, invece, l’opera dello scrittore finisce dove comincia quella del moralista.

Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con Émile Zola? Come sempre, se vi va, potete commentare sulla pagina Gocce di Brienno. Come il protagonista del mio noir, “Nichilismo”, sono riservato, ma Sara mi riporterà ogni vostro quesito e sarò felice di rispondere nel prossimo articolo.

A proposito, cos’è il Nichilismo? Ve ne parlerò venerdì prossimo qui, sul blog di Librachimia!

A presto

Otis Ribera