Lou von Salomé, la “Femme Fatale”.
Buongiorno cari libralchimisti.
Lou von Salomé, filosofa, scrittrice e prima donna psicoanalista russa, crebbe in un ambiente che certo non si poteva definire libero ed emancipato, in una famiglia di origini tedesche e francesi.
La donna ebbe un’educazione di rigidi costumi; la famiglia abitava nel palazzo dello Stato Maggiore di fronte al Palazzo d’Inverno, il padre ufficiale dell’esercito russo era alle dirette dipendenze dello Zar Nicola.
Lou, donna colta e dal forte magnetismo, era molto intelligente e appassionata agli studi. Seguì le lezioni del suo precettore luterano: il primo uomo di una lunga lista che, non corrisposto s’innamorò di lei.
Bisognosa di un clima mite a causa della tisi, si trasferì a Roma dove conobbe Paul Rée, filosofo e amico di Nietzsche.
Tra i tre nacque un’amicizia ed entrambi se ne innamorarono perdutamente.
Lou si legava agli uomini platonicamente: era attratta unicamente dalle loro qualità spirituali e intellettuali, anche se non tutti i biografi furono convinti di ciò; ad esempio, in un film con Virna Lisi diretto dalla regista Cavani, “Al di là del bene e del male”, non fu descritta esattamente come una cultrice dell’amore platonico.
Si sposò con Friedrich Andreas, linguista e orientalista, che tentò il suicidio. Paul Rée venne ucciso, forse a causa della gelosia scatenata dalla sua relazione con Lou.
Nietzsche cominciò a scrivere “Così parlò Zaratustra”, spronato proprio dalla Salomé. Le propose per ben tre volte di sposarlo e, dopo l’ultimo rifiuto, cadde in una profonda depressione, che lentamente lo portò alla follia. Di quel periodo sono famosi i suoi “Biglietti”: lettere scritte ai personaggi europei di sua conoscenza (molto apprezzati da Donatien nella trilogia Diagonale d’Alfiere).
Lou, la “Femme Fatale”, conobbe Sigmund Freud, psicoanalista con cui riuscì a mantenere un lucido rapporto improntato allo studio e alla ricerca psicoanalitica.
Nel corso degli anni, la donna scrisse diversi libri trattati e biografie; tra i più noti “I miei anni con Freud e La materia erotica”.
Tra le biografie più conosciute, spiccano quella di Rilke e Nietzsche.
Lou von Salomé concepì, al contrario di Freud, la materia psicoanalitica in senso femminile, confacente al suo spirito libero, secondo cui il creare fa parte di un processo evolutivo.
La prossima settimana vi parlerò del rapporto commissionato al MIT dal Club di Roma sul tema attualissimo dei limiti dello sviluppo, argomento discusso da Donatien nel primo volume della trilogia “Diagonale d’Alfiere”, con Victor, lo sgangherato camionista che lo riportò a Parigi dopo la disastrosa esposizione a Ginevra.
Articolo di Otis Ribera, Libralchimia.