MOSTRUOSA INSTALLAZIONE D’ARTE.
–Articolo di Otis Ribera-
Al largo delle coste dell’Oceano Pacifico del nord, c’è un’isola grande circa due volte la Francia, che pochissimi di noi hanno visitato. Le grandi navi da crociera non sbarcano frotte di turisti distratti: il motivo è che su quest’isola non ci sono spiagge e neanche Ramblas piene di localini dove si possono gustare tapas o negozi di bric à brac.
L’isola in questione è verosimilmente parecchio strana. Ruota lentamente in senso orario seguendo la corrente marina di quella zona dell’oceano. Una delle sue particolarità è che di anno in anno la sua dimensione cresce sempre più; tranquilli, nessun fenomeno inspiegabile o extraterrestre.
I creatori di questa installazione siamo noi, i creativi Sapiens. Lavoriamo alla sua crescita usando quotidianamente la plastica per questa che si potrebbe titolare ‘mostruosa installazione d’arte’.
Nessuna potenza economica e militare mondiale sembra preoccuparsene più di tanto. Non vengono inviate flotte di navi armate con potenti macchinari raccogli-spazzatura. ‘L’isola che non c’è’, come titolava una famosa canzone di Edoardo Bennato, non ha una forma definita. La sua superficie è piana, a volte galleggia invisibile sotto il pelo dell’acqua, ma il suo spessore scende per una decina di metri.
L’ecosistema marino ne soffre, la plastica si frantuma lentamente ma inesorabilmente in microparticelle: anche le triglie fresche che ci ha venduto Orazio il pescivendolo, molto probabilmente se ne sono cibate.
Microparticelle sono state trovate anche nella placenta umana e nei ghiacci dell’Antartide.
Al momento, siamo solo in parte consapevoli dei problemi ambientali, forse per un fenomeno di tipo freudiano; inconsciamente rimuoviamo, sottovalutiamo, neghiamo. Per fortuna, ragazzi consapevoli ed a volte poco più che adolescenti, scendono in piazza a manifestare preoccupati per il loro futuro. La loro speranza è quella di consapevolizzare, di scrollare i potenti della terra dalla loro accidia decisionale nel tentativo di farli legiferare ad hoc.
Noi adulti, sorridendo indifferenti e sereni, li osserviamo con indulgenza, aspettando
Godot.
Otis Ribera, Libralchimia.
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Disegno di Otis Ribera.
