Nonno è andato -Testi di Otis Ribera-
Nonno è andato a farsi la pennichella pomeridiana: io non so con chi parlare, mi annoio tantissimo.
Mamma si unge tutta e come al solito si arrostisce sdraiata sulla sabbia bianca di Cala Runchia; dice che il suo direttore esige che i dipendenti della finanziaria ‘Happy Work’ dove lavora devono avere un aspetto sano e felice.
Anche papà si annoia da morire; sotto l’ombrellone, passa ore col sudoku e altri giochi che servono a sviluppare le capacità intellettive.
A lui piacciono di più le vacanze a Monteaguzzo, il paese dove hanno casa gli altri nonni, così può andare a cercare i funghi; raccoglie solamente i finferli e gli steccherini dorati.
Lui non dice mai a nessuno dove trova quei funghi: è un segreto.
Nonna, di malumore per la gran calura dovuta alla bolla africana, alle quattro del pomeriggio prepara la zuppa di nasello che il nonno chiama merluzzo; nonna, quando cucina, non vuole nessuno tra i piedi.
Mamma e papà quando non si abbronzano cercano di risolvere, ognuno per conto suo, parole incrociate o enigmi vari; a loro piace anche passare il tempo a smanettare con lo smartphone.
Mamma spesso si apparta in un angolo della spiaggia e sussurra qualcosa al telefono: dice che parla col suo direttore per organizzare il lavoro al suo rientro.
Nonno dorme nella veranda dove, grazie alla brezza marina, c’è un bel freschino: appena trentotto gradi.
C’ha la mandibola cadente; un insettino tipo Kurt l’amico dell’ape Maia, svogliatamente esce ed entra dalla sua bocca aperta.
Per sincerarmi che nonno non sia morto, con voce squillante urlo vicino al suo orecchio da cui escono lunghi ciuffi di peli grigi: «La terra è rotonda?»
Nonno si sveglia di soprassalto, guarda terrorizzato a destra e a sinistra: stringe con le mani i braccioli della sdraio e arrabbiato mi grida: «Acc… ma che ca…certo che no, è piatta! Che… te lo devo sempre ripetere… non l’hai capito ancora?»
«Ma nonno! Tranne nonna di Monteaguzzo, la mia maestra e anche mamma papà e nonna dicono che è tonda.»
«Ragiona: se la terra fosse tonda, come potremmo rimanere in piedi a testa in giù? Qualcuno ci vuole far credere cose assurde, non vere: tutto un complotto è.
Non hai preso niente niente da me! Sei come tuo nonno, quell’altro…»
Mi sono messo a piangere e strillando gli ho detto: «E allora perché se viaggi dritto in una direzione poi ritorni da dove sei partito?»
«E allora tu dimmi come farebbe l’acqua del mare, se la terra fosse tonda, a rimanere appiccicata.»
«Perché c’è la gravità: la maestra ci ha spiegato che è il motivo per cui le cose cadono sempre verso il basso.
È stata una scoperta dello scienziato inglese Isaac Newton quando un bel giorno una mela gli è caduta sulla testa.
E poi spiegami nonno, se la terra è piatta perché l’acqua del mare non casca da tutti i lati?
Cos’è, la terra ha i bordi come una bacinella di plastica?»
«Hemm…cioè …ma che c’entra! La cosa non è ancora stata scoperta, gli scienziati ci raccontano un sacco di storie… potrebbe essere che tutto intorno sui bordi del mondo ci sia una costa altissima tipo Dover in Inghilterra hai presente?
Per cui l’acqua del mare viene trattenuta e non casca.»
«Ma nonno, questa costa altissima come dici tu non è mai stata trovata da nessuno, neanche da Cristoforo Colombo, Ferdinando Magellano James Cook, Henri Hudson e da tutti gli altri esploratori…
E poi anche Fogg e il suo maggiordomo Passepartout nel libro di Jules Verne partono per una scommessa dal Reform Club di Londra e ci ritornano dopo aver attraversato mari e continenti…
Se ci fosse una costa a picco sul mare come a Dover, ad un certo punto sarebbero tornati indietro, e invece sono andati sempre avanti verso est viaggiando con i treni e piroscafi.»
Nonno, agitato, mi dice: «Beh? Fatti loro. E ora Orazio vai, vai… va… a giocare e lasciami dormire in pace che mi è venuto il mal di testa!».
Otis Ribera
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Disegno di Otis Ribera
