Nonno, racconta -Testo di Otis Ribera-

Orazio aveva uno buon rapporto affettivo con il nonno materno di Monte Aguzzo.

Bambino intelligente, era divertito dallo humor britisch del nonno che non tutti, soprattutto nonna, comprendevano o apprezzavano.

Quando Orazio (pseudonimo scelto dal bambino a causa della privacy) aveva domande a cui papà o mamma non sapevano rispondere, chiedeva a nonno di ‘monte’ oppure a nonna di ‘mare’.

Quel giorno, non avendo ricevuto risposte soddisfacenti da nonna di ‘mare’ e dai genitori, decise di telefonare a nonno di ‘monte’.

«Pronto, ciao nonno, hai tempo? Secondo te, si viveva meglio dagli anni cinquanta in poi del secolo scorso, o adesso con tutti i problemi che ci sono al mondo?»

Nonno rimase pensieroso.

«Pronto nonno, mi senti? Sei ancora al telefono?»

«Certo… certo, stavo riflettendo un attimo. Questa è una domanda difficile più di quanto non appaia. Dunque, caro Orazio, il tempo è un bel filtro e tutto quanto nella vita è relativo.

Alcuni di noi dimenticano le cose brutte, ricordano solo le cose piacevoli; dobbiamo imparare a ragionare sulla complessità delle cose per poterle vedere nella giusta prospettiva.

Io e nonna in quegli anni eravamo giovani e, riflettendoci bene, eravamo circondati da cose che ci apparivano bellissime ma anche da cose brutte, bruttissime… situazioni e fatti molto diversi da quelli attuali.»

«Cioè nonno? Racconta.»

«Del periodo della mia infanzia ricordo le sensazioni delle sere d’estate, i profumi nell’aria, le lucciole. Dopo i compiti, le corse con gli amici nell’erba più alta di noi, i maggiolini, i corno bobò.

I contadini ritornavano con il carro carico di fieno trainato dai buoi.

Noi ragazzini ci divertivamo a saltarci su per poi scivolare fino a terra.

I vicini di casa che chiacchieravano, spettegolando senza troppa malizia seduti davanti gli usci di casa sgranando il mais.

Qualche anno dopo abbiamo vissuto le prime festicciole in casa con gli amici. Ascoltavamo Paul Anka, Neil Sedaka e i Platters; ad una di quelle festicciole conobbi tua nonna: una bellissima ragazza. Erano anni splendidi e in apparenza spensierati.

Ma ripeto, eravamo giovani e inconsapevoli.

Nella realtà le cose non erano così belle come ci apparivano. C’era la guerra di Corea e poi quella degli americani contro i vietcong. Ad un certo punto, nei ‘magici’ anni ‘60 l’umanità sfiorò la guerra atomica.

Nel Terzo mondo le persone morivano di fame a milioni. Per farti un esempio, ‘La grande carestia cinese’, tra il ‘58 e il ‘62 provocò 55 milioni di morti per fame. In America e non solo, c’era la segregazione razziale.

Il Ku klux klan, seminava il terrore tra le comunità nere nelle cittadine della provincia americana e in Italia le cose non andavano così bene come apparivano.

Le donne raramente potevano lavorare o studiare; considerate unicamente delle fattrici, dovevano occuparsi dei numerosi figlioletti e della casa.

Il delitto d’onore fu abolito solamente nell’81.

Negli anni precedenti, grazie ad una legge che risaliva alla notte dei tempi, l’omicidio d’onore a volte veniva punito con pochi mesi di carcere; molti assassini furono assolti.

Uccidere la moglie, la figlia o la sorella, se erano colte in flagranza di adulterio, veniva considerato poco più di un furto di galline.

L’analfabetismo era a livelli impressionanti.

I fortunati che avevano in casa un televisore in bianco e nero, potevano imparare a leggere e scrivere seguendo ‘Non è mai troppo tardi’ del Maestro Manzi. Non c’era lavoro per tutti; molti emigravano: non avrebbero mai più rivisto le famiglie.

Si portavano appresso le loro povere cose in valigie di cartone tenute assieme con lo spago. La sanità non era ai livelli attuali. Nonno tuo ricorda come fosse adesso quando, bambino, gli tolsero le tonsille senza anestesia. La gente in Maremma moriva ancora di malaria e molti si ammalavano di poliomielite, vaiolo e meningite.»

«Nonno… ma allora si vive meglio adesso!»

L’uomo rimase in silenzio, poi disse: «Non dimentichiamoci che in Europa vi sono state, da sempre, guerre terribili. La seconda guerra mondiale, avvenuta appena venti anni dopo la prima, causò milioni di morti. I vicini di casa non sempre erano solidali o amichevoli: la delazione era la norma. Tempi terribili. Oggi, l’Europa Unita che è sicuramente da migliorare, non ha più vissuto guerre. Il tenore di vita è mediamente aumentato anche se a discapito dei rapporti sociali che a causa del benessere si sono deteriorati.»

«Nonno sono confuso, ma allora si viveva meglio ai tuoi tempo o adesso?»

«Uhmm… scusami ma adesso ho un impegno… ehmm… devo andare al circolo a giocare a bocce con gli amici. La domanda che mi hai posto è molto impegnativa e richiede tempo per una spiegazione. Richiamami quando vuoi e cercherò di capire anch’io… assieme a te.»

Otis Ribera

Nonno, racconta

Disegno di Otis Ribera