SIMPOSIO – PARTE SECONDA

Simposio, parte prima: https://libralchimia.com/originali-e-inevitabili-separazioni/

-Testo di Otis Ribera-

L’occasione era solenne.

Nonno con la spazzola strigliò Puddu, diede una pettinata a Capra, l’esperta in arte Post-Post Moderna, il cui nome gli era stato affibbiato, o per meglio dire urlato sul muso, dal collega amico-nemico Becco (capra maschio), emerito e grandissimo pezzo da novanta del bel mondo caprino.

Diede anche una spolverata alle piume delle tre galline dai nomi originali: Inzigosa, Carismatica e Candida.

Il simposio, organizzato dal ciuco, si tenne all’aperto nell’aia di fronte alla stalla e al ricovero di Capra. Il titolo e tema fu: ‘la guerra, perché?’

Nonno presiedeva l’importante riunione; diede la parola a Puddu che, schiarendo la voce, con un raglio disse: «Carissimi, siamo perfettamente consapevoli che il nostro parere verrà considerato dai potenti del mondo meno di una verza bollita, di un due di briscola o di sterco di porco.

Ciò nonostante non possiamo rimanere indifferenti e silenti di fronte al conflitto in atto in una nazione relativamente non troppo distante da Monte Aguzzo.

Milioni di umani, per lo più donne e bambini, fuggono per trovare scampo dalle bombe, per non parlare poi dei poveri vecchi intrappolati nelle loro case e nei ricoveri.

Per l’amor del cielo, dobbiamo fare qualcosa per loro; rappresentano e sono il nostro passato e ora li vediamo aggirarsi come pesti fantasmi tra le macerie fumanti delle loro case distrutte.

Vediamo le immagini spettrali di intere città devastate dai cannoni dei carri armati e dai missili che piovono dal cielo.

Il mio pensiero va anche ai milioni di animali domestici e no: cani, gatti, conigli e alle mucche, ai cavalli, ai maiali, alle capre alle galline e agli asini, bersagli delle bombe a grappolo ai razzi ipersonici e ad ogni sorta di altre armi micidiali inventate dagli umani.

Tutti questi nostri fratelli vagano affamati e terrorizzati in compagnia dei loro padroni e, a volte, alla ricerca dei loro morti.

Alcuni, i più fortunati come i gatti, fuggono assieme ai loro amici umani tremanti e chiusi nelle loro gabbiette con gli occhi sbarrati dal terrore.

Perché questo orrore? Noi animali delle più diverse razze ci interroghiamo spesso su tutto questo senza riuscire a trovare una risposta accettabile.

L’uomo è malvagio o noi non siamo abbastanza navigati e dotati intellettualmente per poter capire le sue motivazioni?

Converrete con me che le guerre sono follie assolute, volute esclusivamente da esseri che sono animali come noi, ma spesso molto più feroci e sciocchi.

Pur sforzando la nostra mente non vediamo in tutto ciò raziocinio alcuno; posso garantirvi con assoluta certezza che le guerre sono sempre terribilmente stupide.

I conflitti, secondo noi ciuchini, si devono prevenire e risolvere con il dialogo e il senso di fratellanza, non si possono imporre a nazioni sovrane visioni ideologiche come quelle del filosofo ispiratore i cui concetti sfiorano l’originalità.

Purtroppo, come ho già detto, la nostra parola e il nostro pensiero per gli umani valgono zero; nessuno ci ascolta… per cui le guerre ci saranno anche nei secoli a venire.»

Dopo il ciuco, prese la parola Nonno: «Concordo pienamente con Puddu.»

La gallina Inzigona bisbigliò qualcosa alle altre due e Candida rise in modo civettuolo mettendo un’ala davanti al becco.

Nonno continuò: «Con le armi è impossibile risolvere i conflitti, bisogna dialogare e non provocare gli autocrati a cui prude il dito sul bottone rosso… voi mi capite… costoro si sentono sovrannaturali e provano ebrezza infinita nel causare stragi.

Probabilmente hanno qualche grave problema esistenziale a cui noi non possiamo porre rimedio; nonostante tutto sono convinto che le guerre si possano evitare.

Di frequente, noi umani illuminati, vogliamo esportare il nostro ‘bellissimo” stile di vita in giro per il mondo dimenticando, troppo spesso in modo interessato, che la democrazia ha bisogno di secoli per poter maturare nella zucca dei popoli.

Inoltre, molti leader hanno l’antipatica abitudine di salire in cattedra pensando di poter inculcare il nostro modo di concepire le relazioni tra governi e popoli a interi continenti che hanno una cultura distante mille anni luce dalla nostra.

Tutti noi abbiamo notato, inoltre, che alcuni governanti si lanciano pesanti insulti reciproci.

Le parole, come dice Puddu, spesso equivalgono a missili e i capi di stato dovrebbero dare il buon esempio, magari prendendo lezioni di educazione e savoir-faire. Certe frasi si possono dire alla bettola sotto casa, ma non le possono usare i capi di stato; inoltre non è saggio provocare personaggi dotati di potenti eserciti e bombe atomiche.»

per leggere SIMPOSIO – parte terza clicca qui: https://libralchimia.com/simposio-parte-terza/

Simposio parte seconda

Simposio parte seconda